Quali sono i serpenti velenosi in Italia?

Quali sono i serpenti velenosi in Italia?

Quali sono i serpenti velenosi in Italia?

L'unico serpente velenoso italiano che merita di essere temuto è la vipera....Serpenti velenosi in Italia: la vipera.

  • L'aspide o vipera comune (Vipera aspis), è quella maggiormente diffusa in Italia, esclusa la Sardegna.
  • Il marasso (Vipera berus), tipica dellaparte settentrionale della nostra penisola.

Come togliere il veleno dei serpenti?

Come si realizza. L'estrazione è "manuale": il serpente viene costretto ad affondare i denti in un'apposita membrane, e il veleno che cola è raccolto in una provetta. Poi, piccole quantità di veleno sono gradualmente iniettate in un cavallo, per esempio, a intervalli di 5 giorni.

Qual è il serpente velenoso?

TAIPAN 1° TAIPAN OCCIDENTALE O "DELL'INTERNO" Lo scettro di serpente più velenoso al mondo va al taipan occidentale o taipan dell'interno. Un morso con il suo veleno può uccidere 100 uomini e fino a 250.000 topi! Ma il taipan occidentale non è aggressivo e incontra raramente gli umani.

Come si riconosce una vipera da una biscia?

La biscia comune presenta una coda piuttosto lunga mentre la coda della vipera è più tozza. Se hai modo di osserva i denti, che i serpenti mostrano quando si sentono minacciati, noterai che l'arcata della biscia è aglifa, cioè priva di zanne velenifere mentre queste sono presenti e evidenti nella vipera.

Cosa fare in caso di morso di biscia?

Immobilizza l'arto colpito e, tuttavia, NON limitare il flusso ematico a meno che non vi sia la certezza che il morso è quello di un serpente che inietta veleno neurotossico. Pulisci e benda la ferita facendo attenzione a non applicare pressione, cosa che causerebbe un ematoma.

Cosa ci si fa con il veleno dei serpenti?

A loro dobbiamo infatti molti farmaci, come ad esempio gli Ace-inibitori, una famiglia di farmaci usati per tenere sotto controllo la pressione, ricavati dal veleno di una vipera brasiliana, il temuto serpente ferro di lancia, della famiglia dei crotali. Sono usati oggi da oltre 40 milioni di persone nel mondo.

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