Che fine ha fatto la statua di Atena Parthenos?

Che fine ha fatto la statua di Atena Parthenos?

Che fine ha fatto la statua di Atena Parthenos?

La statua - secondo William Bell Dinsmoor - venne danneggiata da un incendio verificatosi all'interno del Partenone poco prima del 165 a.C., ma fu restaurata, troneggiando nel tempio fino al V secolo, quando un altro incendio la distrusse.

Cosa tiene in mano Atena?

vestita del severo peplo portava sul capo l'elmo attico, nella mano destra, poggiata ad una colonna, recava una piccola Nike, e con la sinistra teneva la lancia e lo scudo in cui era raccolto il serpente Erittonio.

Cosa significa Atena Parthenos?

Si chiama così perché è dedicato ad Atena Parthènos, che in greco significa "vergine", e in particolare prende il nome da una sala che durante le festività ospitava le vergini ateniesi incaricate di servire la dea.

Cosa significa Atena Promachos?

L'Atena Promachos (Ἀθηνᾶ Πρόμαχος "Atena che combatte in prima linea") era una colossale statua della dea Atena fusa in bronzo da Fidia intorno al 460 a.C., che sorgeva fra i Propilei e il Partenone nell'Acropoli di Atene.

Come è morto Fidia?

430 avanti CristoPhidias / Data di morte

Quali sono i simboli di Atena?

La dea viene rappresentata sempre vestita con peplo e spesso armata, attorniata dai suoi simboli sacri: la civetta Athene noctua, l'elmo, la lancia, lo scudo e l'Egida, ossia un mantello indistruttibile realizzato con la pelle della capra Amaltea, che aveva protetto e nutrito Zeus, sottratto a Crono dalla madre Rea.

Quali sono i materiali della statua di Atena nella cella del Partenone?

Descrizione. Athena Parthènos, una dea guerriera Della grande statua crisoelefantina (realizzata in oro e avorio) scolpita da Fidia non rimane alcun frammento. La statua era collocata all'interno del Partenone, sull'Acropoli di Atene, nella zona anteriore.

Che cosa significa statua crisoelefantina?

CRISOELEFANTINA, Tecnica. - Fu usata e sviluppata in particolare da scultori greci: di una figura si eseguivano in avorio le carni e il resto in lamina d'oro. L'uso di materiali di colori diversi ha i suoi precedenti nelle civiltà orientali: frammenti di statue policrome in pietra databili intorno al 1000 a.

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