Manarola la storia

Origini

Varie le ipotesi sulla toponomastica di Manarola, per alcuni da attribuire al nome dialettale rimasto per secoli e cioè A Manaea, che viene originato da manium aea, la penisola dei morti, per altri dalla presenza di una piccola ara dedicata agli dei Mani (alle anime dei morti), manium arula, per altri ancora alla presenza di una grande ruota di mulino, magna roea.
Nell'XII secolo le popolazioni insite sulle colline nei pressi di Volastra (utilizzata fin dall'antichità dai Romani come stazione di posta e cambio dei cavalli) iniziano a popolare la costa dopo la scacciata da parte degli Obertenghi delle flotte moresche dalla Liguria dopo secoli di terrore, ed è con l'affermarsi delle Repubbliche marinare di Genova e Pisa che si intensifica il traffico ed il commercio marittimo nella zona.

Notizie storiche dal 1260

Il nome Manarola compare per la prima volta in un atto notarile di Portovenere in data 1261.
Nell'anno 1273 i Genovesi espugnano e distruggono il castello del paese precedentemente edificato dalla potente famiglia dei Fieschi originari di Lavagna. Sotto il dominio genovese fioriscono i traffici e commerci marittimi e si intensifica la coltivazione della vite con la costruzione di lunghissimi terrazzamenti collinari, da cui si ottengono vini pregiati molto richiesti sul mercato, come il dolce, liquoroso e millenario Schiacchetrà, ancor oggi molto ricercato ed apprezzato.
Nel 1231 Manarola con le sue mura, la torre ed i suoi strapiombi inaccessibili, diventa una vera e propria fortezza e con il conseguente aumento della popolazione vengono iniziati nel 1338 i lavori per la costruzione della chiesa di San Lorenzo.

Notizie storiche dal 1454

Manarola e Riomaggiore nell'anno 1454 vengono scorporate da Vernazza per formare una nuova podesteria. Nel XI secolo i mari tornano ad essere zona insicura per la presenza dei pirati, ma Manarola ben fortificata resiste ai numerosi assalti, sorte ben diversa invece per altri paesi della costa dove gli abitanti vengono spesso ridotti in schiavitù.
Alterne le vicende legate ai raccolti, con periodi caratterizzati da calamità naturali e malattie delle piante, e altri di ripresa con l'espansione delle terre messe a coltivazione.
Nel 1531 secondo un censimento gli abitanti del borgo erano in numero di 391, mentre nel 1695 diverranno 294 a causa del calo nei raccolti.
Negli anni 1873-74 viene dato inizio ai lavori di costruzione della linea ferroviaria che farà uscire Manarola dall'isolamento come la vicina Riomaggiore.

Oggi

Alta l'affluenza turistica in questo borgo come del resto in tutte le Cinque Terre di cui fa parte, soprattutto nella bella stagione, ma anche in pieno inverno grazie al suo tempo mite.
L'attrattiva maggiore deriva sicuramente dalla bellezza del luogo con le case variopinte arroccate sullo scoglio nero, il piccolo porticciolo a due piani ed il mare blu che è parte integrante dei Manarolesi.
Grande attrattiva che porta turismo è sicuramente la Via dell'Amore, uno degli itinerari più famosi in Italia che tra Manarola e Riomaggiore presenta il suo tratto più gettonato e facile, anche se meno selvaggio.
Famoso è poi diventato il suggestivo presepe allestito sulla collina alle spalle del borgo da Mario Andreoli, un ferroviere in pensione, che con materiale di recupero ha costruito circa 300 sagome che illuminate creano un paesaggio di grande suggestione emotiva, ammirato da oltre diecimila persone giunte da tutta Europa, Cina e Stati Uniti.