Monterosso al Mare la storia

Origini e Medioevo

Nel secolo IX, alle foci del Torrente Buranco, che oggi scorre interrato sotto Monterosso, si insediò un primo nucleo di superstiti provenienti dal leggendario Albareto, sulle colline, distrutto dai Longobardi.
Nei secoli seguenti su tutta la fascia costiera, come in questo borgo, furono costruite torri di avvistamento contro le incursioni dei pirati saraceni che imperversavano nei mari, alcune di queste ancora oggi visibili.
Il primo riferimento al paese è documentato e datato 1056, in cui Guido degli Obertenghi, figlio di Adalberto II effettuò alcune donazioni in loco.
Della dominazione degli Obertenghi rimangono cospicui avanzi di un castello, attualmente inglobati nel cimitero.
Successivamente Monterosso e le Cinque Terre furono contese tra Genova e Pisa, finché il borgo nel 1254 passa definitivamente sotto la Repubblica di Genova con la restituzione del castello da parte dei pisani.
Sono rimasti come segni delle passate lotte il castello con tre torri rotonde, la torre Aurora a picco sul mare che divide l'antico borgo dal più recente abitato di Fegina ed una torre medioevale in centro paese, poi diventata il campanile della chiesa di San Giovanni Battista.
Nel XII secolo Monterosso conosce un notevole sviluppo agricolo, soprattutto grazie alla costruzione dei terrazzamenti collinari con chilometri di muretti a secco, che permettono una maggiore produzione di uva, olive e limoni.
Molto attiva anche la pesca in questo golfo, si hanno infatti notizie di una tonnara esistente nel 1600 al largo di Punta Mesco.

Epoca recente

Nel 1700 a Monterosso al Mare si producevano grandi quantitativi di agrumi, soprattutto limoni, che venivano esportati anche in Germania, limoni decantati anche da Montale come "Le trombe d'oro della solaria".
Ancor oggi nel borgo, nel mese di maggio, vi è la Sagra del limone, in cui Monterosso si tinge di giallo, con banchetti gastronomici e punti di ristoro dove a regnare è il limone e i suoi derivati come il limoncino, le marmellate e le torte al limone.
Nel 1900 viene costruita in una villa a Fegina una scultura detta "Il Gigante" rappresentante il dio Nettuno, fatta in cemento armato di enormi dimensioni sorreggente una conchiglia che fungeva da pista da ballo.
La scultura venne molto danneggiata nei bombardamenti della seconda guerra mondiale e a causa di una successiva mareggiata di forte intensità.
Viene oggi molto visitata, non tanto per il suo valore storico, ma soprattutto per le sue enormi dimensioni e per l'importanza di identificazione che ha assunto nel luogo.

Sentieri e battelli a Monterosso

Per gli appassionati del trekking, Monterosso offre svariate soluzioni trovandosi sul percorso del sentiro n. 2 del C.A.I., detto anche Sentiero Azzurro, che collega le cinque terrre con un tragitto che non presenta particolari difficoltà e dislivello. Molto frequentato, soprattutto nella bella stagione, il sentiero offre scorci panoramici di grande impatto emotivo, seguendo l'originario percorso già esistente in epoca medioevale (ad esclusione del tratto della Via dell'Amore risalente al Novecento).
Inoltre dal sentiero n. 2 si dipartono numerosi altri percorsi che portano in alto sul crinale, tra i vigneti coltivati in terrazzamenti, per portare a piccoli centri abitati e santuari.
Anche per gli amanti della mountain-bike, il luogo offre molte possibilità di divertimento, come il sentiero n. 1 e sue diramazioni, detto anche l'Alta via delle Cinque Terre che collega Portovenere a Levanto correndo lungo il crinale.

A Monterosso è possibile usufruire di un servizio giornaliero di traghetti che consente di ammirare l'intera costa da un'altro punto di vista e spostarsi con tutta tranquillità tra i vari borghi e le località limitrofe.
Per maggiori informazioni consultate il sito http://www.navigazionegolfodeipoeti.it

Monterosso oggi

Monterosso oggi, offre oltre al classico turismo interessato all'arte e alle bellezze artistiche di questo luogo, anche una vita più mondana e notturna, con la sue spiagge, la sua passeggiata lungo-mare e i suoi locali.
La torre Aurora posta tra il borgo antico e quello moderno sembra voler dividere idealmente chi sceglie una visita storica, da chi semplicemente giunge a Monerosso per godersi il mare, la spiaggia ed il sole.
In questo luogo era solito passare le sue vacanze il famoso poeta Eugenio Montale (la sua villa ora è privata), che qui trovò l'ispirazione per molte sue opere, raccolte nella famosa "Ossi di seppia". A lui è dedicato il bellissimo lungomare di Fegina.
Ed è a Fegina, la parte più moderna, dove si incentra il turismo con una vasta scelta di alberghi e ristoranti.